il metodo

 

 

La clinica psicoanalitica

La clinica psicoanalitica opera tenendo conto delle specifiche forme di sintomo, di malessere e dei diversi contesti in cui queste si esprimono, considerando che in ogni domanda di aiuto c'è qualcuno che "soffre a causa di un conflitto interno che non è in grado di risolvere da solo" (Sigmund Freud).

Il sintomo

E' il sintomo o meglio, la sofferenza causata dal sintomo, che spinge una persona a chiedere aiuto. Il sintomo ha un aspetto multiforme: già Freud aveva posto l'attenzione sulle difficoltà incontrate nella vita amorosa e nell'ambito del lavoro.

Molti disagi riguardano la sfera dei rapporti in famiglia: per un genitore sostenere il proprio ruolo; per un figlio il suo inserimento nel nucleo familiare; per una donna e un uomo il rapporto di coppia.

Il sintomo può presentarsi sotto diverse vesti: depressione, ansia, attacchi di panico, fobie, disturbi dell'umore, angoscia.

In rapido incremento sono i disturbi dell'alimentazione – obesità, anoressia e bulimia, non solo nelle persone di sesso femminile - così come le dipendenze, quali l’alcolismo, la tossicomania, la dipendenza dai farmaci e, ultima arrivata, la videodipendenza (internet, cellulare, ecc.).

Il sintomo trova espressioni specifiche nel bambino, nell’adolescente, nel giovane adulto. Per un bambino potrà manifestarsi attraverso problemi comportamentali e di apprendimento; per un ragazzo e un giovane adulto mediante interrogativi sui valori familiari e sociali e sulla propria identità sessuale, ma anche attraverso difficoltà incontrate negli studi e nelle relazioni.

Attualmente, lo sfaldamento delle strutture familiari e sociali che caratterizza il mondo contemporaneo causa vissuti di malessere e disagio proprio nei momenti di passaggio esistenziale più significativi:

• l'entrata nel mondo dell'educazione e dell'istruzione, di qualunque grado;
• l'ingresso nel mondo del lavoro o la difficoltà a trovare un posto di lavoro;
• il diventare genitori, nelle diverse fasi di crescita dei figli;
• la separazione dei coniugi e le conseguenti problematiche familiari;
• l'uscita dei figli adulti dal nucleo familiare di origine;
• la menopausa, l'andata in pensione;
• l'entrata nella così detta 'terza età', ecc.

Particolari condizioni sociali, come quella di immigrato e rifugiato, sono inoltre all’origine di disagio e sofferenza.

La risposta al sintomo

Gli psicoanalisti non trattano il “male di vivere” come un problema mentale localizzabile e classificabile, né applicano “tecniche” volte a cancellare la sofferenza. Freud se ne accorse subito: il sintomo sembra indomabile, si sposta, si trasforma se non lo si affronta nel modo che esso stesso richiede, tramite la sua decifrazione.

Il primo passo necessario è permettere e alla sofferenza di assumere una nuova forma, quella della parola, all'interno di uno spazio di ascolto le cui coordinate simboliche possano conferire a tale parola uno spessore e un significato nuovo.

Quando una domanda di aiuto incontra l'ascolto di qualcuno che si è rigorosamente formato a prendere in conto le cause sia consce sia inconsce del malessere, si apre la possibilità di un’esperienza di cura nel corso della quale, a partire dal sintomo e dalla sua decifrazione, si potrà porre rimedio alla propria sofferenza e rimettere in moto il proprio desiderio.